L'AMICIZIA
È UN BENE DA NON PERDERE.
L'
Etica Nicomachea fu così intitolata perché fu Nicomaco, figlio di
Aristotele, a raccogliere le lezioni tenute dal padre intorno al 350
a.c. Nel volume sono trattati veri aspetti di carattere sociale come,
per sempio, il bene e la felicità, la virtù, l'amicizia, la
giustizia e così via.
Riportiamo
testualmente solo alcuni aspetti sull'Amicizia che il grande filosofo
tratta in maniera più completa e variegata nel suo trattato.
"...Tre
dunque sono le specie di amicizie, come tre sono le specie di qualità
suscettibili d'amicizia: e a ciascuna di esse corrisponde un ricambio
di amicizia non nascosto. E coloro che si amano reciprocamente si
vogliono reciprocamente del bene riguardo a ciò per cui si amano.
Quelli dunque che si amano reciprocamente a causa dell'utile non si
amano per se stessi, bensì in quanto deriva loro reciprocamente un
qualche bene; similmente anche quelli che si amano a causa del
piacere. Infatti essi amano le persone facete non perché queste
abbiano date qualità, ma perché sono piacevoli. Quindi coloro che
amano a causa dell'utile amano per via del bene che proviene a loro e
non in quanto la persona amata è quella che è, bensì in quanto
essa è utile o piacevole. Perciò queste amicizie sono accidentali;
infatti colui che è amato non viene amato per via di quello che è,
ma in quanto procura chi un bene chi un piacere. Quindi simili
amicizie sono facilmente caduche, poiché le persone non restano
sempre uguali: se infatti esse non sono più piacevoli o utili,
cessano di essere in amicizia. E l'utile non dura, ma cambia a
seconda delle circostanze. Svanendo quindi il motivo per cui costoro
erano amici, si scioglie anche l'amicizia, giacché l'amicizia era in
rapporto ad esso...L'amicizia perfetta è quella dei buoni e dei
simili nella virtù. Costoro infatti si vogliono bene reciprocamente
in quanto sono buoni, e sono buoni di per sé...quindi la loro
amicizia dura finché essi sono buoni, e la virtù è qualcosa di
stabile; e ciascuno è buono sia in senso assoluto sia per l'amico.
Infatti i buoni sono sia buoni in senso assoluto, sia utili
reciprocamnte. E altrettanto sono anche piacevoli...una tale amicizia
logicamente è stabile...Infatti ogni amicizia sorge o in vista di un
bene, o per il piacere, o assolutamente o in vista della persona
amata, e in seguito ad una certa somiglianza...È naturale poi che
tali amicizie siano rare: pochi infatti sono gli uomini siffatti.
Inoltre per questo si chiede tempo e consuetudine; infatti, secondo
il proverbio, non è possibile conoscersi reciprocamente prima di
aver consumato insieme il sale...né si può essere amici, prima che
ciascuno appaia all'altro suscettibile di amicizia e sia creduto
tale...La volontà di amicizia sorge in fretta, ma non così
l'amicizia. Questa dunque è l'amicizia perfetta sia rispetto alla
durata che agli altri elementi e sorge in base a tutte queste qualità
identiche o simili tra entrambi, come appunto deve essere tra due
amici...Perciò l'amicizia delle persone cattive diviene
perversa...invece l'amicizia delle persone convenienti è conveniente
e si perfeziona col loro frequentarsi. Esse sembrano anzi
migliorarsi, esercitando la loro attività e corregendosi a vicenda;
esse infatti scremano, per così dire, l'una dall'altra ciò che a
loro piace; da cui il detto: dai nobili apprendi nobili cose".
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