venerdì 26 febbraio 2016

mercoledì 24 febbraio 2016

Dal "Dizionario etimologico dei termini dialettali salentini con profili di storia e cultura popolare"

Dal "Dizionario etimologico dei termini dialettali salentini con profili di storia e cultura popolare"


Craggiòppu (o raggiòppu o raciòppu) : racemo, raspollo, piccolo grappolo d’uva spuntato e maturato sul tralcio.
Lat. racemus. Gr. ραξ, ραγός (rax-ragòs), acino. Dal greco ραγός potremmo avanzare una variante in 'raciòs', ancora in 'raciossu' e infine in racioppu con la variante della lettera 's' in 'p'.
Secondo i siti geografici, locali o regionali o nazionali si riscontrano poi ulteriori varianze, come raggioppu o craggioppu o altro. 
–– “vagnoni, şciàmu a craggiòppi?” (dice uno dei ragazzi al gruppetto) “Sçiàmu” (la risposta degli altri):#vagnoni, andiamo a mangiare racemi?” “Andiamo”. –– Dopo la vendemmia, verso la fine di settembre, sui tralci delle viti maturano radi i racemi (piccoli grappoli), perché i grappoli, come si sa, si trovano alla base dei tralci, subito dopo il ceppo, e la vendemmia consiste nel tagliare i grappoli. I racemi, alcune settimane dopo la vendemmia, vengono raccolti dal proprietario per farne un leggero vinello, in caso contrario sono abbandonati sui tralci. I ragazzi, o meglio noi ragazzi, spesso nel primo pomeriggio del mese di ottobre, dopo aver fatto i compiti, ci recavamo nelle campagne circostanti il paese, a raccogliere e mangiare sul posto, volta per volta che si trovava, il dolce grappolino d’uva. E, stando nei campi, come spesso accade, si iniziano a notare, a volte distrattamente a volte con meraviglia, le diversità vegetali, la varietà degli insetti e degli uccelli e tante altre cose che vedi, registri, e poi al momento opportuno le tiri fuori dall'archivio mentale.



IN UN CAMPO DI FRESIE SELVATICHE.