Craggiòppu (o raggiòppu o raciòppu) : racemo, raspollo, piccolo grappolo d’uva spuntato e maturato sul tralcio.
Lat.
racemus.
Gr. ραξ,
ραγός (rax-ragòs),
acino.
Dal
greco ραγός
potremmo
avanzare una variante in 'raciòs', ancora in 'raciossu' e infine in
racioppu con la variante della lettera 's' in 'p'.
Secondo
i siti geografici, locali o regionali o nazionali si riscontrano poi
ulteriori varianze, come raggioppu o craggioppu o altro.
––
“vagnoni,
şciàmu
a craggiòppi?” (dice
uno dei ragazzi al gruppetto)
“Sçiàmu” (la
risposta degli altri):#
“vagnoni,
andiamo
a mangiare racemi?” “Andiamo”. –– Dopo la vendemmia, verso
la fine di settembre, sui tralci delle viti maturano
radi i racemi (piccoli grappoli), perché i grappoli, come si sa, si
trovano alla base dei tralci, subito
dopo il ceppo,
e la vendemmia consiste nel tagliare i grappoli. I racemi, alcune
settimane dopo la vendemmia, vengono
raccolti dal proprietario per farne un leggero vinello, in
caso contrario
sono abbandonati sui tralci. I ragazzi, o meglio noi ragazzi, spesso
nel primo pomeriggio del
mese di ottobre,
dopo aver
fatto i compiti,
ci recavamo nelle campagne circostanti il paese, a raccogliere e
mangiare sul posto, volta per volta che si trovava, il dolce
grappolino d’uva. E, stando nei campi, come
spesso accade, si
iniziano
a notare, a
volte
distrattamente a
volte
con meraviglia,
le diversità vegetali, la varietà degli insetti e degli uccelli e
tante altre cose che vedi,
registri, e poi al momento opportuno le
tiri
fuori dall'archivio
mentale.
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